Ultima bagarre in ordine temporale è quella tra McDonlad e Slowfood.
Qui il pomo della discordia:
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Un minimo di storia: Mc assolda il buon Giampiero Marchesi tra le sue fila e gli fa firmare un pò di panini. Per un uomo di marketing ( direi...anche di marketing...) come mois la cosa non è sconvolgente: ci sta. Per altro a sito le cose vanno anche meglio. Tutto curato, tutto giusto.
Cosa succede poi? La campagna stampa. Quella di cui sopra, che chiosa: "Slow e fast non sono mai andati così d'accordo." Un accostamento audace molto markettaro che ha radici nell'infelice moda di appropriarsi di linguaggi/simboli di tribù per sembrare più al passo coi tempi.
Bene, quelli della Slowfood non hanno "digerito" la campagna e sono partiti con un immediato contrattacco:
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Pulita, semplice e raffinata. Una risposta degna di un humus 2.0. Qui anche la parte a sito.
Cosa impariamo? Che strumentalizzare movimenti nati dal basso è sempre una mossa un pò sconsiderata e altrettanto sbagliata in termini di marketing.
Trovata qui!
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