Trovo la comunicazione davvero carina, lui è davvero carismatico. Ma ho un dubbio. Questo è un prodotto per uomini, no? Ok, ci stiamo tutti un pò "sensibilizzando" e quindi sotto con creme e cremine, per eliminare le "borse da stress". Ok che questa "sensibilizzazione" è sempre più profondamente commercializzata...ma perchè, io, omo che son omo, dovrei volere Hug Laurie?? Se fossi una donna capirei....ma NON LO SONO. Mah....
Il buon Clet Abraham ci mette lo zampino e abbellisce anche i nostri cartelli stradali, dopo aver fatto lo stesso scherzetto anche a Firenze.
Li trovo davvero molto ispiranti, come trovo davvero stimolanti anche le sue parole:
“offrire uno stimolo popolare per conquistare una visione più’ umana degli spazi cittadini, toccando un simbolo di autorita’ che invece rappresenta una cultura che vuole de-responsabilizzare i cittadini, e non coinvolgerli. E, perche’ no, magari dialogare anche con l’amministrazione”.
Whistler Film Festival. Un concorso cinematografico che ha come mission quella di presentare film molto diversi da quelli che si vedono ad Hollywood. Come pubblicizzarlo?
E' la vigilia. E vi vorrei augurare un felice Natale. Un Natale ricco, ma non di doni: quelli sono ben accetti, d'accordo,ma mi piacerebbe augurarvi un Natale ricco di serenità, merce, ahimè, molto più rara.
Nel farlo vi posto 2 spot Natalizi ( Unicef Svezia e Xbox) che parlano della festività di domani in modo....diverso.
Il Natale si avvicina. A passi veloci. Come vi augurano il Natale le grandi firme? Oggi vi posto gli auguri di Victoria's Secret.
Cosa notate? ( Non siate banali......). Io noto un trend ben chiaro: sdrammatizziamo la moda ( e la bellezza che ne consegue). Ne avevamo già parlato, in questo post. Trovo che l'esercizio di Victoria sia davvero ben riuscito.
E CocaCola l'ha rifatto. Un altro azzeccatissimo esperimentino con le persone. L'idea del pulsante "magico" è davvero molto carina. Ok, sarà tutto tremendamente markettaro, ma se fossi stato io al posto di uno di quei passeggeri...beh, non mi sarebbe dispiaciuta affatto come sorpresa!
Spesso si lotta. Anzi, direi che in agenzia si lotta sempre. Con tutti. Soprattutto con il brand manager. Perchè? Perchè i punti di vista, spesso, divergono. Qui, in agenzia, si predilige un approccio dal basso: "Vediamo cosa pensa il consumatore della cosa e facciamoci uno spot!" In azienda la solfa è un pò diversa: "Cosa dice la ricerca di mercato? E l'amministratore delegato? Bene, facciamo così." Spesso queste due "visioni" dello stesso mondo sono inconciliabili. C'è poco da fare. Per di più, il coltello, oggi giorno, ce l'ha sicuramente l'azienda: i soldi sono i suoi, dopo un pò faccia come più gli piace. 200 giri di presentazione per nulla, alla fine, scocciano anche l'agenzia più "fissata". E il risultato? MULINO BIANCO. Ovvero: il più totale distacco dalla realtà. Grazie al mio buon cuginetto, Paolo, ho trovato un contributo molto interessante di Giacobazzi sull'argomento!
L'abuso di alcool e la birra. Argomento tosto. Tostissimo. Soprattutto se produci la birra... Come ne parla Heineken? Così:
Quante birre beve il protagonista? 1. Quante ne rifiuta di HEINEKEN? 2. Cosa beve poi? Solo acqua.
Niente male. Davvero niente male. Per una volta non mi sembra una mera presa per il culo del solito reparto marketing. Per altro...pubblicità tutta italiana! Bravi! ( Quelli della Publics Milano) Trovato qui!
Si sa, la Chiesa in questi ultimi anni sta attraversando un momento particolarmente difficile: la lontananza da una società che evolve troppo velocemente rende il rapporto con "L'Ecclesia" molto complesso anche per gli stessi credenti. Ma in USA, i protestanti sono un secondo più svelti e guardate cosa si inventano:
Giovedì Gio legge il Corriere e ad un tratto si alza dalla scrivania e vien da me: "Edo, guarda cosa ho trovato sul Corriere!"
"Oh cavoli!", dico io... " Che modo parecchio diretto di dire che le macine non si dovrebbero dare ai bambini piccini...."
"Ma aspetta!!" mi fa lui " guarda cosa c'è 2 pagine dopo!"
"..." rimango senza parole. In Italia è davvero difficile trovare una diatriba così forte, scoppiata tra due marche enormi (Plasmon e Barilla), sul Corriere. Un botta e risposta che vede (stra)vincere Barilla. Cito a spanne da una lezione di marketing strategico di qualche anno fa....il buon Valdani suggeriva: "Quando attacchi qualcuno, valuta bene il tono e se puoi EVITA le comparazioni, soprattutto se numeriche." "E perchè??" "domandai, molto innocentemente, io. "Vede dottore," mi rispose " se l'avversario è un minimo preparato non solo le risponderà a tono ( senza citare un solo numero), ma rilancerà spostando la guerra su un altro campo di battaglia. E' sicuro di voler rischiare una guerra molto lontano da casa sua?". Barilla, infatti, rilancia, giocando davvero in casa. "Le mamme italiane sanno quello che fanno". Non un numero, non un prodotto avversario bello in vista. Barilla è come se dicesse: "Le mamme italiane lo sanno, cosa danno ai loro bimbi. E se ci scelgono al posto tuo ( indipendentemente da quanto zinco hanno le nostre macine), vuol dire che siamo migliori."
Certo,questa è la teoria....poi ci sono anche le ricerche. Quelle più serie. Ma questa è un'altra storia. Una storia dove entrambi i brand fanno una bella figura. Di pastafrolla....