venerdì 30 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
Dott.House per L'Oreal
Trovo la comunicazione davvero carina, lui è davvero carismatico.
Ma ho un dubbio.
Questo è un prodotto per uomini, no? Ok, ci stiamo tutti un pò "sensibilizzando" e quindi sotto con creme e cremine, per eliminare le "borse da stress".
Ok che questa "sensibilizzazione" è sempre più profondamente commercializzata...ma perchè, io, omo che son omo, dovrei volere Hug Laurie?? Se fossi una donna capirei....ma NON LO SONO.
Mah....
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mercoledì 28 dicembre 2011
Succede a Milano
Il buon Clet Abraham ci mette lo zampino e abbellisce anche i nostri cartelli stradali, dopo aver fatto lo stesso scherzetto anche a Firenze.
Li trovo davvero molto ispiranti, come trovo davvero stimolanti anche le sue parole:
“offrire uno stimolo popolare per conquistare una visione più’ umana degli spazi cittadini, toccando un simbolo di autorita’ che invece rappresenta una cultura che vuole de-responsabilizzare i cittadini, e non coinvolgerli. E, perche’ no, magari dialogare anche con l’amministrazione”.
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martedì 27 dicembre 2011
Unespected
Whistler Film Festival. Un concorso cinematografico che ha come mission quella di presentare film molto diversi da quelli che si vedono ad Hollywood.
Come pubblicizzarlo?
Così:
Ciò che non ci si aspetta, almeno intrattiene!
Come pubblicizzarlo?
Così:
Whistler Film Festival - Princess from thisisdare on Vimeo.
Ciò che non ci si aspetta, almeno intrattiene!
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domenica 25 dicembre 2011
Troll Christmas
E Dai! E' Natale! Lascia stare la rete per un giorno! Stai coi tuo parenti, con la tua fidanzata, con i tuoi amici, con il tuo cane! Spegni il PC!!
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sabato 24 dicembre 2011
Punti di vista
E' la vigilia. E vi vorrei augurare un felice Natale.
Un Natale ricco, ma non di doni: quelli sono ben accetti, d'accordo,ma mi piacerebbe augurarvi un Natale ricco di serenità, merce, ahimè, molto più rara.
Nel farlo vi posto 2 spot Natalizi ( Unicef Svezia e Xbox) che parlano della festività di domani in modo....diverso.
Che sia un Natale non banale.
AUGURI!!
Un Natale ricco, ma non di doni: quelli sono ben accetti, d'accordo,ma mi piacerebbe augurarvi un Natale ricco di serenità, merce, ahimè, molto più rara.
Nel farlo vi posto 2 spot Natalizi ( Unicef Svezia e Xbox) che parlano della festività di domani in modo....diverso.
Che sia un Natale non banale.
AUGURI!!
venerdì 23 dicembre 2011
Il nerd che mi commuove
Conoscete le Meme? No? Allora non capirete perchè questo mi ha commosso.
Meme Proposal | Tim * Audrey from Crazy Monkey Studio on Vimeo.
Dissacrare
Il Natale si avvicina. A passi veloci.
Come vi augurano il Natale le grandi firme?
Oggi vi posto gli auguri di Victoria's Secret.
Cosa notate? ( Non siate banali......). Io noto un trend ben chiaro: sdrammatizziamo la moda ( e la bellezza che ne consegue).
Ne avevamo già parlato, in questo post. Trovo che l'esercizio di Victoria sia davvero ben riuscito.
Come vi augurano il Natale le grandi firme?
Oggi vi posto gli auguri di Victoria's Secret.
Cosa notate? ( Non siate banali......). Io noto un trend ben chiaro: sdrammatizziamo la moda ( e la bellezza che ne consegue).
Ne avevamo già parlato, in questo post. Trovo che l'esercizio di Victoria sia davvero ben riuscito.
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giovedì 22 dicembre 2011
Tutti al polo!
E CocaCola l'ha rifatto.
Un altro azzeccatissimo esperimentino con le persone. L'idea del pulsante "magico" è davvero molto carina.
Ok, sarà tutto tremendamente markettaro, ma se fossi stato io al posto di uno di quei passeggeri...beh, non mi sarebbe dispiaciuta affatto come sorpresa!
Trovata qui!
Un altro azzeccatissimo esperimentino con le persone. L'idea del pulsante "magico" è davvero molto carina.
Ok, sarà tutto tremendamente markettaro, ma se fossi stato io al posto di uno di quei passeggeri...beh, non mi sarebbe dispiaciuta affatto come sorpresa!
Trovata qui!
mercoledì 21 dicembre 2011
La realtà, in pubblicità
Spesso si lotta. Anzi, direi che in agenzia si lotta sempre. Con tutti. Soprattutto con il brand manager. Perchè? Perchè i punti di vista, spesso, divergono.
Qui, in agenzia, si predilige un approccio dal basso:
"Vediamo cosa pensa il consumatore della cosa e facciamoci uno spot!"
In azienda la solfa è un pò diversa:
"Cosa dice la ricerca di mercato? E l'amministratore delegato? Bene, facciamo così."
Spesso queste due "visioni" dello stesso mondo sono inconciliabili. C'è poco da fare.
Per di più, il coltello, oggi giorno, ce l'ha sicuramente l'azienda: i soldi sono i suoi, dopo un pò faccia come più gli piace. 200 giri di presentazione per nulla, alla fine, scocciano anche l'agenzia più "fissata". E il risultato? MULINO BIANCO. Ovvero: il più totale distacco dalla realtà.
Grazie al mio buon cuginetto, Paolo, ho trovato un contributo molto interessante di Giacobazzi sull'argomento!
Enjoy!
Qui, in agenzia, si predilige un approccio dal basso:
"Vediamo cosa pensa il consumatore della cosa e facciamoci uno spot!"
In azienda la solfa è un pò diversa:
"Cosa dice la ricerca di mercato? E l'amministratore delegato? Bene, facciamo così."
Spesso queste due "visioni" dello stesso mondo sono inconciliabili. C'è poco da fare.
Per di più, il coltello, oggi giorno, ce l'ha sicuramente l'azienda: i soldi sono i suoi, dopo un pò faccia come più gli piace. 200 giri di presentazione per nulla, alla fine, scocciano anche l'agenzia più "fissata". E il risultato? MULINO BIANCO. Ovvero: il più totale distacco dalla realtà.
Grazie al mio buon cuginetto, Paolo, ho trovato un contributo molto interessante di Giacobazzi sull'argomento!
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martedì 20 dicembre 2011
Principesse in copertina
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lunedì 19 dicembre 2011
venerdì 16 dicembre 2011
L'alba
L'abuso di alcool e la birra. Argomento tosto. Tostissimo. Soprattutto se produci la birra...
Come ne parla Heineken?
Così:
Quante birre beve il protagonista? 1. Quante ne rifiuta di HEINEKEN? 2. Cosa beve poi? Solo acqua.
Niente male. Davvero niente male. Per una volta non mi sembra una mera presa per il culo del solito reparto marketing. Per altro...pubblicità tutta italiana! Bravi! ( Quelli della Publics Milano)
Trovato qui!
Come ne parla Heineken?
Così:
Quante birre beve il protagonista? 1. Quante ne rifiuta di HEINEKEN? 2. Cosa beve poi? Solo acqua.
Niente male. Davvero niente male. Per una volta non mi sembra una mera presa per il culo del solito reparto marketing. Per altro...pubblicità tutta italiana! Bravi! ( Quelli della Publics Milano)
Trovato qui!
giovedì 15 dicembre 2011
Le risposte della Chiesa
Si sa, la Chiesa in questi ultimi anni sta attraversando un momento particolarmente difficile: la lontananza da una società che evolve troppo velocemente rende il rapporto con "L'Ecclesia" molto complesso anche per gli stessi credenti.
Ma in USA, i protestanti sono un secondo più svelti e guardate cosa si inventano:
Not bad
Ma in USA, i protestanti sono un secondo più svelti e guardate cosa si inventano:
Not bad
mercoledì 14 dicembre 2011
L'odio ai tempi nostri
Non voglio parlare di Benetton e della nuova campagna provocazione. Tempo sprecato.
Vi posto, invece, un eccezionale lavoro per JR, premiato da TED.
Al mondo esiste chi sa emozionare con un CONCETTO e non con la banalità.
Trovato qui.
Vi posto, invece, un eccezionale lavoro per JR, premiato da TED.
Al mondo esiste chi sa emozionare con un CONCETTO e non con la banalità.
Trovato qui.
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
Buone azioni, firmate CocaCola
L'ho sempre detto: gli esperimenti sociali sono sempre un bella cosa. Soprattutto se sono riusciti.
Brava Coca.
Trovato qui!
Brava Coca.
Trovato qui!
martedì 6 dicembre 2011
lunedì 5 dicembre 2011
Guerra di pastafrolla
Giovedì Gio legge il Corriere e ad un tratto si alza dalla scrivania e vien da me:
"Edo, guarda cosa ho trovato sul Corriere!"
"Oh cavoli!", dico io... " Che modo parecchio diretto di dire che le macine non si dovrebbero dare ai bambini piccini...."
"Ma aspetta!!" mi fa lui " guarda cosa c'è 2 pagine dopo!"
"..." rimango senza parole.
In Italia è davvero difficile trovare una diatriba così forte, scoppiata tra due marche enormi (Plasmon e Barilla), sul Corriere. Un botta e risposta che vede (stra)vincere Barilla.
Cito a spanne da una lezione di marketing strategico di qualche anno fa....il buon Valdani suggeriva:
"Quando attacchi qualcuno, valuta bene il tono e se puoi EVITA le comparazioni, soprattutto se numeriche."
"E perchè??" "domandai, molto innocentemente, io.
"Vede dottore," mi rispose " se l'avversario è un minimo preparato non solo le risponderà a tono ( senza citare un solo numero), ma rilancerà spostando la guerra su un altro campo di battaglia. E' sicuro di voler rischiare una guerra molto lontano da casa sua?".
Barilla, infatti, rilancia, giocando davvero in casa.
"Le mamme italiane sanno quello che fanno". Non un numero, non un prodotto avversario bello in vista.
Barilla è come se dicesse:
"Le mamme italiane lo sanno, cosa danno ai loro bimbi. E se ci scelgono al posto tuo ( indipendentemente da quanto zinco hanno le nostre macine), vuol dire che siamo migliori."
Certo,questa è la teoria....poi ci sono anche le ricerche. Quelle più serie. Ma questa è un'altra storia. Una storia dove entrambi i brand fanno una bella figura. Di pastafrolla....
"Edo, guarda cosa ho trovato sul Corriere!"
"Oh cavoli!", dico io... " Che modo parecchio diretto di dire che le macine non si dovrebbero dare ai bambini piccini...."
"Ma aspetta!!" mi fa lui " guarda cosa c'è 2 pagine dopo!"
"..." rimango senza parole.
In Italia è davvero difficile trovare una diatriba così forte, scoppiata tra due marche enormi (Plasmon e Barilla), sul Corriere. Un botta e risposta che vede (stra)vincere Barilla.
Cito a spanne da una lezione di marketing strategico di qualche anno fa....il buon Valdani suggeriva:
"Quando attacchi qualcuno, valuta bene il tono e se puoi EVITA le comparazioni, soprattutto se numeriche."
"E perchè??" "domandai, molto innocentemente, io.
"Vede dottore," mi rispose " se l'avversario è un minimo preparato non solo le risponderà a tono ( senza citare un solo numero), ma rilancerà spostando la guerra su un altro campo di battaglia. E' sicuro di voler rischiare una guerra molto lontano da casa sua?".
Barilla, infatti, rilancia, giocando davvero in casa.
"Le mamme italiane sanno quello che fanno". Non un numero, non un prodotto avversario bello in vista.
Barilla è come se dicesse:
"Le mamme italiane lo sanno, cosa danno ai loro bimbi. E se ci scelgono al posto tuo ( indipendentemente da quanto zinco hanno le nostre macine), vuol dire che siamo migliori."
Certo,questa è la teoria....poi ci sono anche le ricerche. Quelle più serie. Ma questa è un'altra storia. Una storia dove entrambi i brand fanno una bella figura. Di pastafrolla....
venerdì 2 dicembre 2011
Amaro Montenegro: sapore osceno
Nuovo spot per i nostri intrepidi "uomini-veramente-fichi" di Amaro Montenegro.
Che dire? C'è davvero qualcosa da dire? Questo è uno spot? No. Questo è MERDA.
Che dire? C'è davvero qualcosa da dire? Questo è uno spot? No. Questo è MERDA.
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giovedì 1 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
Poesia per Google Maps
Oggi vi posto "Address Is Approximate", il nuovo spot per Google maps.
Un pò di poesia è davvero tutto. Soprattutto in questo mestiere.
Un pò di poesia è davvero tutto. Soprattutto in questo mestiere.
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venerdì 25 novembre 2011
Auguri
Ok, non è ancora Natale. Manca un mese esatto. Ma oggi compie gli anni una persona speciale.
Quindi ci vuole uno spot davvero speciale.
Auguri babbo.
Quindi ci vuole uno spot davvero speciale.
Auguri babbo.
giovedì 24 novembre 2011
Se è bella, è italiana
Dopo, l'osceno, spot con la Lopez la Fiat sforna un altro commercial per l'Abarth.
Tutto sul fascino tipicamente Italiano. ( Anche se la tipa, scusatemi, è vestita da tanghéra...un pò troppo spagnoleggiante per i miei gusti).
Uno spot che si lascia assolutamente guardare e che potrebbe essere sintetizzato così:
Se è bella, è italiana. E' lei è bella. Molto bella.
Sì anche la ragazza.
Tutto sul fascino tipicamente Italiano. ( Anche se la tipa, scusatemi, è vestita da tanghéra...un pò troppo spagnoleggiante per i miei gusti).
Uno spot che si lascia assolutamente guardare e che potrebbe essere sintetizzato così:
Se è bella, è italiana. E' lei è bella. Molto bella.
Sì anche la ragazza.
mercoledì 23 novembre 2011
Dolce Stop Motion
Ancora Stopmotion?? Diranno i più fighetti tra di voi.... sì ancora. Perchè quando una cosa è bella non importa se utilizza una tecnica ormai abusata. Guardatevi, allora, il nuovo video di Kina Grannis:
Che dite?? Qualche numero? 288 mila caramelle per comporre tutti i frames, in totale 2.460! Una lavoro ciclopico e certosino. Vi piacerebbe capire realmente come è stato fatto, vero? Bene, vi posto il making of:
Trovato qui!
Che dite?? Qualche numero? 288 mila caramelle per comporre tutti i frames, in totale 2.460! Una lavoro ciclopico e certosino. Vi piacerebbe capire realmente come è stato fatto, vero? Bene, vi posto il making of:
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martedì 22 novembre 2011
E se vincessi la lotteria?
Ecco la risposta della Euromillones Lottery!
Ottimo concept e ottima realizzazione. Spot davvero riuscito.
Trovato qui!
Ottimo concept e ottima realizzazione. Spot davvero riuscito.
Trovato qui!
lunedì 21 novembre 2011
Stop-Motion: Questa sconosciuta
La stop-motion è una tecnica ormai davvero abusata. Vista e rivista in tutte le salse.
Ma avete idea di come funzioni?
Oggi vi posto un video creato per Gears of War3 con i Lego e anche il suo "making of"!
Enjoy!!
Ecco il dietro le quinte:
Ma avete idea di come funzioni?
Oggi vi posto un video creato per Gears of War3 con i Lego e anche il suo "making of"!
Enjoy!!
Ecco il dietro le quinte:
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venerdì 18 novembre 2011
Overpromising
Parliamo spesso delle pubblicità legate ai videogiochi, mercato che a mio modesto parere continuerà a fare grandi numeri. E Playstation fa davvero delle belle cose.
Oggi, però, vi posto un commercial targat Microsoft su Kinect.
Chi è un minimo addentro al settore sa perfettamente una semplice cosa: Kinect ha ancora grandi problemi con il riconoscimento ad infrarossi.
Vedendo questo spot, mi son messo a sorridere, soprattutto quando fanno vedere lo sminatore che controlla il robot a distanza... con Kinect quel bel detonatore avrebbe sicuramente toccato la calandra.
Mah...avrei puntato su qualcosa di meno "scientifico" che espone il fianco a facilissime critiche
Oggi, però, vi posto un commercial targat Microsoft su Kinect.
Chi è un minimo addentro al settore sa perfettamente una semplice cosa: Kinect ha ancora grandi problemi con il riconoscimento ad infrarossi.
Vedendo questo spot, mi son messo a sorridere, soprattutto quando fanno vedere lo sminatore che controlla il robot a distanza... con Kinect quel bel detonatore avrebbe sicuramente toccato la calandra.
Mah...avrei puntato su qualcosa di meno "scientifico" che espone il fianco a facilissime critiche
giovedì 17 novembre 2011
mercoledì 16 novembre 2011
Effeto domino 2.0
Grazie al buon Carletto, oggi vi posto un ennesimo esperimento "effetto domino". Si stanno spingendo verso vette di follia davvero irraggiungibili.
Melvin The Magical Mixed Media Machine from HEYHEYHEY on Vimeo.
martedì 15 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
venerdì 11 novembre 2011
Nerdolandia
Oggi abbiamo parlato di Skyrim e vorrei farvi ridere un minuto:
11-11-11
L'omo di comunicazione adora i numeri: semplici, puliti, ordinati. E quando questi ti vengono in aiuto con la data...beh....è semplicemente stupendo.
Infatti oggi cade il palindromo 11-11-11.
Dite che qualcuno avrà sfruttato la cosa?
NO! Infatti oggi NON c'è la presentazione ufficiale di MINECRAFT!
Oppure NON esce SKYRIM!
(Tra parentesi...l'HO GIA' ACQUISTATO!!!!)
O nemmeno esce IMMORTALS.
E neanche il nuovo album della Pausini!
E poteva mancare un annuncio pubblicitario??
No, no. Nessuno ha avuto l'incredibile idea di sfruttare la data. Nessuno. Nemmeno io, che NON ho pubblicato alle 11e11...di questo mitico 11-11-11...
Infatti oggi cade il palindromo 11-11-11.
Dite che qualcuno avrà sfruttato la cosa?
NO! Infatti oggi NON c'è la presentazione ufficiale di MINECRAFT!
Oppure NON esce SKYRIM!
(Tra parentesi...l'HO GIA' ACQUISTATO!!!!)
O nemmeno esce IMMORTALS.
E neanche il nuovo album della Pausini!
E poteva mancare un annuncio pubblicitario??
No, no. Nessuno ha avuto l'incredibile idea di sfruttare la data. Nessuno. Nemmeno io, che NON ho pubblicato alle 11e11...di questo mitico 11-11-11...
giovedì 10 novembre 2011
Combatti!!
Abbiamo già parlato di Improve, come in questo caso o in quest'altro.
Cosa si inventeranno oggi i matti dell'anticonvenzionale?
Le loro iniziative mi lasciano spesso divertito e molto spesso pensieroso: perchè farle? A che scopo? Non pubblicitario, questo è sicuro. Ma allora perchè? Per sensibilizzare l'uomo all'incontro con "l'altro"? Ad esorcizzare paure o a parlare solamente di emozioni?
Non so di preciso a cosa mirino, ma ciò che fanno mi piace ogni volta.
Cosa si inventeranno oggi i matti dell'anticonvenzionale?
Le loro iniziative mi lasciano spesso divertito e molto spesso pensieroso: perchè farle? A che scopo? Non pubblicitario, questo è sicuro. Ma allora perchè? Per sensibilizzare l'uomo all'incontro con "l'altro"? Ad esorcizzare paure o a parlare solamente di emozioni?
Non so di preciso a cosa mirino, ma ciò che fanno mi piace ogni volta.
mercoledì 9 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
lunedì 7 novembre 2011
Calore
Decathlon. Un'insegna che da sempre fa dell'innovazione accessibile un punto di forza. Anche in campo pubblicitario questi francesi se la sono cavata sempre molto bene, contando, una volta tanto, su prodotti al passo coi tempi e molto buoni.
Oggi vi posto la nuova campagna per un brand di Decathlon: Quechua
Pulito, semplice, senza troppe pretese, ma direi che riesce a trasmettere quella sensazione di calore che viene esplicitata anche dalla head.
Oggi vi posto la nuova campagna per un brand di Decathlon: Quechua
Quechua - We all need warmth from Quechua TV on Vimeo.
Pulito, semplice, senza troppe pretese, ma direi che riesce a trasmettere quella sensazione di calore che viene esplicitata anche dalla head.
domenica 6 novembre 2011
Dietro le scene
Non parliamo tanto di quello che sta dietro ad uno spot. Colpa mia. A mia discolpa cito il fatto che molto spesso rought, script, animatic, board e quant'altro sono merce davvero difficile da trovare. Oggi però spero di farvi cosa gradita fcendovi vedere uno spot realizzato per Fox Italia e la sua controparte "beta".
Enjoy!
Ed ecco l'animatic!
Enjoy!
Ed ecco l'animatic!
Fox Retro Story/Animatic from Gabriel H Fermanelli on Vimeo.
sabato 5 novembre 2011
Fregare la morte
Oggi vi posto qualche adv di greenpeace. Perchè sono sempre ricchi di significato.
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venerdì 4 novembre 2011
Creatività familiare
Qual'è il regalo più bello? Ne avevamo parlato anche qui: il regalo più bello è quello che non ti aspetti. E' quello che ti sorprende perchè modifica le aspettative che avevi riguardo una situazione e le amplifica.
Vi posto un'applicazione in ambito familiare molto toccante:
Vi posto un'applicazione in ambito familiare molto toccante:
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Life in a day
Vi posto il primo social movie nato da un’idea di Ridley Scott e Kevin MacDonald che hanno sfruttato la community di Youtube come mai prima d'ora. Il film racconta la vita in un giorno sulla terra (24 Luglio 2010) grazie al mash-up di contributi provenienti da 192 nazioni, relativi proprio a momenti accaduti in quella data.
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giovedì 3 novembre 2011
Simply the best?
Cadbury è tornata, con un nuovo sognante, sopra-le-righe, spot da 3 minuti.
Guardatevelo e poi ci diciamo due cose. Setacciato qui!
Cosa ve n'è parso? Da parte mia, trovo che sia davvero molto godibile. Realizzato molto bene e con un concetto di fondo chiaro e preciso. La meccanica legata allo sport, alla musica e all'immaginazione che ci fa sentire come se tutto il mondo ci guardi ( e ci sproni...) è esplicitata con molta bravura.
Il mio unico dubbio è: ma il prodotto?
Poi ho penato: Cadbury ci regala 3 minuti di emozione e spensieratezza. Forse non fa lo stesso il cioccolato?
Guardatevelo e poi ci diciamo due cose. Setacciato qui!
Cosa ve n'è parso? Da parte mia, trovo che sia davvero molto godibile. Realizzato molto bene e con un concetto di fondo chiaro e preciso. La meccanica legata allo sport, alla musica e all'immaginazione che ci fa sentire come se tutto il mondo ci guardi ( e ci sproni...) è esplicitata con molta bravura.
Il mio unico dubbio è: ma il prodotto?
Poi ho penato: Cadbury ci regala 3 minuti di emozione e spensieratezza. Forse non fa lo stesso il cioccolato?
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Creatività che migliora la vita
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mercoledì 2 novembre 2011
Tanti auguri a.... Dasieve!
Ebbene sì! Oggi il blog compie un anno! Ma non vi tedierò con cifre e dati ( non certo stratosferici, ma molto positivi visto che è un blog di puro diletto), vorrei, invece, ringraziare sinceramente tutti voi che con simpatia mi aiutate a creare un contenitore sempre migliore. Ringrazio in particolare: Gio, per l'aiuto nella parte grafica, Paola, Dany, Fefe e Carlo per i numerosi contributi e Brando per animare con competenza e simpatia i commenti!
Consigli, pareri, suggerimenti e...sì anche critiche solo la vera benzina di un "blogger".
Sapete perchè si chiama "blog" un "blog"? "Log" in inglese significa anche tronco di legno. Nel gergo nautico del 1700 era il tronco di legno lasciato in mare e legato ad una corda in cui c'erano nodi a distanza regolare. Il numero di nodi fuori bordo entro un intervallo regolare indicava, approssimativamente, la velocità della nave. Nel 1800 il gergo è mutuato ed è diventato "diario di bordo". Dave Winer nel 1997 ideò un sistema per pubblicare dei "log" sul Web... qui il primo link!
Da qui, Web-Log è diventato Blog: il diario di bordo del web.
Mi piace pensare che questo "diario di bordo", un domani serva a ricordarmi, che anch'io sono stato un piccolo pirata di questi mari!
martedì 1 novembre 2011
Stop motion della nostra infanzia
Ecco come parla degli anni '80 il web designer francese, Micaël Reynaud!
Not bad!!
The King of Legoland from dunun on Vimeo.
Not bad!!
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lunedì 31 ottobre 2011
Felice halloween!
Ormai è il momento ( o il ritorno?) degli zombies. C'è poco da fare. Impazzano su videogames, film, gadgets e, ovviamente, anche nell'advertising. Per altro oggi è il buon Halloween e quindi decido di postarvi mil nuovo spot per Yoga Outreach, associazione non governativa di Vancouver che tenta di rendere accessibile e gratuita la pratica dello Yoga attraverso l’impiego di volontari.
Che dite?
Realizzazione minimal, ma il concetto non è affatto male!
Trovato qui!
Vi posto anche, tanto per rendere il piatto ancora più ricco, il nuovo spot per AXE che augura buon Halloween a tutti. Indovinate? Sì, zombie.
Che dite?
Realizzazione minimal, ma il concetto non è affatto male!
Trovato qui!
Vi posto anche, tanto per rendere il piatto ancora più ricco, il nuovo spot per AXE che augura buon Halloween a tutti. Indovinate? Sì, zombie.
sabato 29 ottobre 2011
Pepita d'oro
Difficile che posti di sabato...normalmente non ci sono. Ma visto che domani mi tocca lavorare ( EH GIA' MI TOCCA LAVORARE DI DOMENICA, giorno del Signore, E NEL PONTE) vi posto una cosa che ho visto in metro:
In un periodo così piatto nella comunicazione Italiana, qualcuno ancora sa ideare headline davvero azzeccate, sfruttando in modo perfetto il buon vecchio luogo comune. Applausi.
In un periodo così piatto nella comunicazione Italiana, qualcuno ancora sa ideare headline davvero azzeccate, sfruttando in modo perfetto il buon vecchio luogo comune. Applausi.
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venerdì 28 ottobre 2011
Halloween si avvicina...
Oggi vi posto qualcosa che mi ha molto colpito: è uno studio sulle principesse Disney.
Visto che halloween si avvicina...
Visto che halloween si avvicina...
giovedì 27 ottobre 2011
Sesso digitale...
Vi posto un altro "esperimento" digitale firmato Durex. Ok, con questo tipo di prodotto le cose sono sempre in discesa, ma la banalità è dietro l'angolo.
In questo caso, invece, Durex si è inventata un divertente giochino online che spooffa il concetto di sesso "digitale".
Niente male!
Qui il link!
La creatività e gli 8bit
Grazie. Ogni tanto ci vuole la creatività di livello zero.
mercoledì 26 ottobre 2011
Dildo Banner
Oggi parliamo di Banner. E parliamo di PS3. Cosa trovo in giro per la rete?
Questo bel banner:
Cavolo! Coglie un aspetto molto importante nella vita di un giocatore: il broncio della propria ragazza! Bravi! Avete attirato la mia attenzione! Cosa suggerite quindi, per risolvere il "problema"?
/>
............................
Qui mi son cadute le braccia. Le regalo un dildo??? ( in rete si è scherzato tanto sul move ed il suo particolare shape)
Mah....
Cmq, il banner si chiude così...
Ah, ecco...ora è tutto chiaro...
Questo bel banner:
Cavolo! Coglie un aspetto molto importante nella vita di un giocatore: il broncio della propria ragazza! Bravi! Avete attirato la mia attenzione! Cosa suggerite quindi, per risolvere il "problema"?
/>
............................
Qui mi son cadute le braccia. Le regalo un dildo??? ( in rete si è scherzato tanto sul move ed il suo particolare shape)
Mah....
Cmq, il banner si chiude così...
Ah, ecco...ora è tutto chiaro...
Pregiudizio
Il pregiudizio è una leva molto complessa da usare in pubblicità. Spesso è facile farla fuori dal vaso e offendere qualcuno che magari è anche il tuo target.
C'è invece chi ragiona sul pregiudizio, lo assimila, lo metabolizza e lo sfrutta.
Il caso di Calsberg. Davvero magnifico.
Ma le birre in generale da sempre sono le marche più "smart" dal punto di vista pubblicitario: ricordate Heineken Auditorium?
C'è invece chi ragiona sul pregiudizio, lo assimila, lo metabolizza e lo sfrutta.
Il caso di Calsberg. Davvero magnifico.
Ma le birre in generale da sempre sono le marche più "smart" dal punto di vista pubblicitario: ricordate Heineken Auditorium?
martedì 25 ottobre 2011
Imbalsamatori virali
NOPE!
Non vi dice nulla?? La rete ne è ormai satura!!
Forse vi dirà qualcosa il video:
Il virale è una bestia strana: per il brand manager ( spero non me ne abbiano troppo i markettari) è un "video su utube". Per i creativi un pò fighetti è "un compartecipatore di emozioni". Per ciò che mi concerne, al momento non ho una definizione, è un essere che devo studiare ancora per bene. Sto ragionando sull'umorismo, ma non è neanche quello. Vi aggiornerò sui miei cervellotici risultati quanto prima.
So soltanto che il buon Chuck Testa sta diventando il nuovo Chuck Norris della rete! Un nuovo virus!
Non ci credete? Guardate qui!
O qui
O Qui
O Anche qui
Visto che l'ho citato, ecco un'altra chart sul buon Norris!
NOPE!!!
Non vi dice nulla?? La rete ne è ormai satura!!
Forse vi dirà qualcosa il video:
Il virale è una bestia strana: per il brand manager ( spero non me ne abbiano troppo i markettari) è un "video su utube". Per i creativi un pò fighetti è "un compartecipatore di emozioni". Per ciò che mi concerne, al momento non ho una definizione, è un essere che devo studiare ancora per bene. Sto ragionando sull'umorismo, ma non è neanche quello. Vi aggiornerò sui miei cervellotici risultati quanto prima.
So soltanto che il buon Chuck Testa sta diventando il nuovo Chuck Norris della rete! Un nuovo virus!
Non ci credete? Guardate qui!
O qui
O Qui
O Anche qui
Visto che l'ho citato, ecco un'altra chart sul buon Norris!
NOPE!!!
Etichette:
Chuck Testa,
Nope,
spot,
virale
lunedì 24 ottobre 2011
Creatività Italiana
Sono convinto che nel nostro bel paese esista l'humus migliore per la creatività: siamo creativi nel DNA. E sono sicuro che qui ci siano le menti più fresche e geniali del pianeta. Ragionamento fascistoide/patriottico? Forse, ma è una mia convinzione profonda.
Certo è che stiamo tutti attraversando un periodo socio/economico davvero difficile e il famoso titolo "Generazione 1000 euro" non è abbastanza grottesco per descriverlo completamente.
Oggi vi posto una lettera che potete ritrovare qui che parla un pò di noi.
Ce la faremo? Sono convinto di sì. La creatività non muore con l'omicidio delle agenzie.
“Cari creativi,
vi chiedo di leggere questo post. Ci metterete 5’. Parla di voi. Dopo, sarete un po’ incazzati. Forse, più motivati. Magari saprete cosa fare. Altrimenti, postate una canzone.
Ora passo al tu. Se appartieni al 94% di chi “non” possiede o dirige un’azienda di successo, con i riconoscimenti che ne derivano, contratti o dividendi, prendi un foglio di carta e scrivi su quali forme di tutela puoi contare. Fatto?
Che prospettive ritieni di potere avere, superati i 50 anni, se non dovessi divenire titolare, dirigente, star acclamata? E se ti trovassi nella condizione di doverti ri-immettere sul mercato?
Oggi, su quali garanzie puoi contare sotto il profilo sanitario, pensionistico, in caso di malattia, disoccupazione, maternità Se invece sei un libero professionista o un free lance, che tutele hai su pagamenti e tempi? Quali spese scarichi? E gli utili corrispondono agli studi di settore?
Se hai un contratto a progetto, a chi ti puoi rivolgere per mutui o finanziamenti? Se stai iniziando ora, quali aiuti hai ricevuto per lo start up? E, infine, se hai un’idea innovativa, chi è pronto ad ascoltarti? Che strumenti hai per proteggerla?
Ma soprattutto, chi riconosce il tuo valore, e ti considera una forza importante e strategica? Chi ci rappresenta? Quale corrispondenza esiste tra le nostre idee, la nostra visione del mondo e delle cose, l’amore per il bello in tutte le sue forme, e il sistema Paese?
Se, al contrario, appartieni a quel 6% che ottiene onori e premi, chiediti quanto sei veramente tutelato, e se non hai anche tu, stampigliata da qualche parte, la data di scadenza. Cosa succede se un fondo ti acquisisce e decide che non sei performante? Se litighi con soci, se soffri di ansia da prestazione, se il tuo mercato viene travolto dalla crisi, se improvvisamente ti pesa fare l’ennesima notte? Ma soprattutto, chiediti cosa puoi fare tu per il 94% di talenti che, meno di te, hanno ottenuto visibilità, guadagni, opportunità.
In Italia non esistono cifre che dicano quanti siano i professionisti che svolgono attività finalizzate alla creatività. I “creativi”, semplicemente, non esistono.
Eppure siamo quelli che costruiamo, ogni giorno, l’immagine della filiera industriale e commerciale, in alcuni casi, sogni e tendenze. Quelli che progettano le piattaforme dove ci si confronta. Che creano stili, storie e visioni da condividere. Disegnano il presente.
Io ritengo che in Italia siano più di 2 milioni le persone che vivono delle proprie capacità creative. Il doppio se si considerano ambienti di riferimento e indotti.
Non siamo identificati, rappresentati, tutelati, rispettati, valorizzati. Facciamo un lavoro logorante, che spesso riduce la capacità competitiva con l’avanzare degli anni. Prigionieri di stereotipi che ci vedono modaioli e svagati, con il bigliardino all’ingresso e il lupetto nero, sempre alle prese con cose divertenti. In realtà protagonisti di quella fuga di cervelli che porta i più intraprendenti di noi ad andare all’estero per poter vivere e realizzare le proprie idee.
Facciamo un lavoro anonimo. Senza diritto d’autore, con ritmi superiori a qualsiasi regime contrattuale, disposti a lavorare di notte e nei festivi, sulla scia di quell’entusiasmo e disponibilità che è insita nel nostro lavoro, al quale non potremmo rinunciare, ma che diviene regola in luogo di eccezione. Ma non siamo missionari e non stiamo salvando la vita a dei bambini. Siamo solo uno strumento del sistema industriale. Lavoratori dell’immateriale, braccianti della mente.
Eppure, insieme alla ricerca tecnologica, rappresentiamo l’identità storica della nazione, il made in Italy, quello che ancora ci garantisce un briciolo di credibilità nel mondo.
Ci confrontiamo e diamo voce alle culture giovanili e riformiste, invisibili e marginali per i media e il potere quanto lo siamo noi. Sperimentiamo tecnologie e linguaggi.
Pensiamo internazionale. Siamo quelli che hanno contribuito alla creazione della cultura web e social, della quale conosciamo, più di tutti, dinamiche, linguaggi e modalità. Ma non siamo mai coinvolti nelle scelte e nelle soluzioni. Mai consultati, mai coinvolti nei processi decisionali sui grandi temi di questa società. Che rinuncia, di fatto, a valorizzare uno straordinario capitale di energia e innovazione.
Mi spiace dirlo, ma le associazioni di categoria in questo momento non hanno più senso. Così come il parlare di pubblicitari, grafici, architetti, e di mille altre piccole nicchie. Sono finite le corporazioni. Potranno essere utili solo dopo, per specifiche esigenze di settore, per l’aggiornamento professionale e il confronto tecnico. E poi, basta.
Non ci sono creativi fighi e creativi di serie B. O lo sei, o non lo sei.
Il cambiamento che vi propongo è di mentalità e di visione.
Siamo e siete un’unica entità, qualunque cosa facciate: creativi per pubblicità e eventi, copy, art, graphic & industrial designer, visualizer, web. Ma anche artisti, autori, stilisti, scenografi, light designer, montatori, sceneggiatori, story editor, coreografi, registi, fotografi, progettisti, blogger, compositori, video maker, illustratori, costumisti, direttori artistici, curatori, artigiani di ricerca, traduttori, ghost writer… Nelle grandi città, come in provincia, dove maggiori sono le difficoltà.
Occorre spostare il livello di percezione/visibilità. Piantarla di fare gli individualisti. Divenire massa critica, movimento di opinione, influencer. Smettere di pensare all’orticello per acquisire quella che il buon Pasolini chiamava “coscienza di classe”.
Se il mondo non ci considera, usiamo le metodologie che il mondo comprende.
• Diventiamo lobby
• Impostiamo una rivendicazione sindacale (sì, avete letto bene)
• E quindi, diveniamo Gruppo di Pressione.
Anche in un momento di crisi, che potrebbe far sembrare irrealizzabili e utopiche queste istanze. Perché è quando si è in curva che occorre spingere sull’acceleratore.
Primo passo, renderci visibili, sollevando il problema. Al pari di quanto hanno fatto pochi anni fa i nostri colleghi sceneggiatori americani.
Blocchiamo il giocattolo.
Occupiamo la rete. Facciamoci vedere. Anche nelle strade. Senza sentirci obbligati a dover, per forza, fare manifestazioni fighe e creative. Poi, diveniamo piattaforma.
Cosa chiedere? Di ascoltarci. Di avere, in questo paese, un ruolo consultivo e decisionale. Ma anche ciò che hanno ottenuto tante altre categorie che, nella storia, prima di noi, hanno affermato in maniera organica i propri diritti:
1 – Tutela dei più giovani, con contratti a progetto e stipendi che assomigliano al conto di un ristorante. Regolazione del sistema stage e incentivi per chi assume. Finanziamenti o prestito d’onore per attrezzature e alta formazione
2 – Garanzia di tempi e modalità di pagamento per professionisti esterni e free lance. Con possibilità di accedere in maniera diretta a un collegio arbitrale per la risoluzione di problematiche professionali
3 – Istituzione di un Fondo di Solidarietà, pagato contestualmente alla prestazione d’opera, o inserito direttamente nel contratto. Destinato ad aiutare chi si trova a vivere momenti di difficoltà, per maternità, problemi di salute, disoccupazione. Con tassi agevolati per mutui e fidi
4 – Diritto d’autore per nuove categorie o forme espressive, per ridurre una disparità di trattamento non più giustificabile. Anche alla luce della recente sentenza Bertotti contro Fiat.
5 – Adeguamento legislativo del concetto di “idea”, oggi del tutto privo di rilevanza e tutela giuridica.
6 – Nel caso di partita IVA, iscrizione in categoria separata, con imposta calcolata al 75%, come avviene nell’ambito della cessione dei diritti. O inserimento delle categorie nella gestione Enpals, inserendo il concetto del “collocamento”
7- Facilities per l’aggiornamento professionale, per il consumo di beni culturali e soggiorni all’estero, elementi ala base del nostro lavoro
Diritti, si badi bene, che non devono essere appannaggio del soggetto singolo, ma anche di aziende e studi professionali che pongono la creatività come core business. Questo non vuol dire, quindi, lotta tra poveri, in un momento di grave congiuntura, ma condivisione di opportunità:
1 – Regolazione del sistema gare e riconoscimento della “creatività” all’interno del formulari di gara
2 – Diritto a poter scaricare le spese effettuate dalle aziende per ricerca, sperimentazione, nuove tecnologie. E incentivi per stage, apprendistato, assunzioni, contratti nell’area creativa
3 – Riduzione fiscali e incentivi in caso di start-up, con particolare attenzione nei confronti di under 30, factory, realtà collettive, in un contesto che valorizzi 3 assi portanti: creatività, ricerca tecnologica, arti
4 – Attivazione di ammortizzatori anche per quelle aziende che non raggiungono i minimali previsti per accedere a cassa integrazione o mobilità
Ho finito. E, detto tra noi, non avrei mai pensato di dover scrivere un giorno un testo simile a un vecchio volantino sindacale o a una predica mormonica. Ma così è. Con la netta sensazione che il social, pensato per unire teste e mondi, possa servire a qualcosa di più che postare una canzone.
In questo percorso illuminante il dialogo che gli sceneggiatori di un piccolo film “Generazione 1000 euro” ha messo in bocca a due amici, perennemente stagisti. “Questa è l’unica epoca in cui i figli stanno peggio dei padri….” è il commento di Matteo quando apprende che un suo coetaneo disoccupato lascia Milano per tornare dai genitori: “E qual è la nostra risposta? Mangiare Sushi.”
E a me, il sushi, non basta più”.
Alfredo Accatino
Certo è che stiamo tutti attraversando un periodo socio/economico davvero difficile e il famoso titolo "Generazione 1000 euro" non è abbastanza grottesco per descriverlo completamente.
Oggi vi posto una lettera che potete ritrovare qui che parla un pò di noi.
Ce la faremo? Sono convinto di sì. La creatività non muore con l'omicidio delle agenzie.
“Cari creativi,
vi chiedo di leggere questo post. Ci metterete 5’. Parla di voi. Dopo, sarete un po’ incazzati. Forse, più motivati. Magari saprete cosa fare. Altrimenti, postate una canzone.
Ora passo al tu. Se appartieni al 94% di chi “non” possiede o dirige un’azienda di successo, con i riconoscimenti che ne derivano, contratti o dividendi, prendi un foglio di carta e scrivi su quali forme di tutela puoi contare. Fatto?
Che prospettive ritieni di potere avere, superati i 50 anni, se non dovessi divenire titolare, dirigente, star acclamata? E se ti trovassi nella condizione di doverti ri-immettere sul mercato?
Oggi, su quali garanzie puoi contare sotto il profilo sanitario, pensionistico, in caso di malattia, disoccupazione, maternità Se invece sei un libero professionista o un free lance, che tutele hai su pagamenti e tempi? Quali spese scarichi? E gli utili corrispondono agli studi di settore?
Se hai un contratto a progetto, a chi ti puoi rivolgere per mutui o finanziamenti? Se stai iniziando ora, quali aiuti hai ricevuto per lo start up? E, infine, se hai un’idea innovativa, chi è pronto ad ascoltarti? Che strumenti hai per proteggerla?
Ma soprattutto, chi riconosce il tuo valore, e ti considera una forza importante e strategica? Chi ci rappresenta? Quale corrispondenza esiste tra le nostre idee, la nostra visione del mondo e delle cose, l’amore per il bello in tutte le sue forme, e il sistema Paese?
Se, al contrario, appartieni a quel 6% che ottiene onori e premi, chiediti quanto sei veramente tutelato, e se non hai anche tu, stampigliata da qualche parte, la data di scadenza. Cosa succede se un fondo ti acquisisce e decide che non sei performante? Se litighi con soci, se soffri di ansia da prestazione, se il tuo mercato viene travolto dalla crisi, se improvvisamente ti pesa fare l’ennesima notte? Ma soprattutto, chiediti cosa puoi fare tu per il 94% di talenti che, meno di te, hanno ottenuto visibilità, guadagni, opportunità.
In Italia non esistono cifre che dicano quanti siano i professionisti che svolgono attività finalizzate alla creatività. I “creativi”, semplicemente, non esistono.
Eppure siamo quelli che costruiamo, ogni giorno, l’immagine della filiera industriale e commerciale, in alcuni casi, sogni e tendenze. Quelli che progettano le piattaforme dove ci si confronta. Che creano stili, storie e visioni da condividere. Disegnano il presente.
Io ritengo che in Italia siano più di 2 milioni le persone che vivono delle proprie capacità creative. Il doppio se si considerano ambienti di riferimento e indotti.
Non siamo identificati, rappresentati, tutelati, rispettati, valorizzati. Facciamo un lavoro logorante, che spesso riduce la capacità competitiva con l’avanzare degli anni. Prigionieri di stereotipi che ci vedono modaioli e svagati, con il bigliardino all’ingresso e il lupetto nero, sempre alle prese con cose divertenti. In realtà protagonisti di quella fuga di cervelli che porta i più intraprendenti di noi ad andare all’estero per poter vivere e realizzare le proprie idee.
Facciamo un lavoro anonimo. Senza diritto d’autore, con ritmi superiori a qualsiasi regime contrattuale, disposti a lavorare di notte e nei festivi, sulla scia di quell’entusiasmo e disponibilità che è insita nel nostro lavoro, al quale non potremmo rinunciare, ma che diviene regola in luogo di eccezione. Ma non siamo missionari e non stiamo salvando la vita a dei bambini. Siamo solo uno strumento del sistema industriale. Lavoratori dell’immateriale, braccianti della mente.
Eppure, insieme alla ricerca tecnologica, rappresentiamo l’identità storica della nazione, il made in Italy, quello che ancora ci garantisce un briciolo di credibilità nel mondo.
Ci confrontiamo e diamo voce alle culture giovanili e riformiste, invisibili e marginali per i media e il potere quanto lo siamo noi. Sperimentiamo tecnologie e linguaggi.
Pensiamo internazionale. Siamo quelli che hanno contribuito alla creazione della cultura web e social, della quale conosciamo, più di tutti, dinamiche, linguaggi e modalità. Ma non siamo mai coinvolti nelle scelte e nelle soluzioni. Mai consultati, mai coinvolti nei processi decisionali sui grandi temi di questa società. Che rinuncia, di fatto, a valorizzare uno straordinario capitale di energia e innovazione.
Mi spiace dirlo, ma le associazioni di categoria in questo momento non hanno più senso. Così come il parlare di pubblicitari, grafici, architetti, e di mille altre piccole nicchie. Sono finite le corporazioni. Potranno essere utili solo dopo, per specifiche esigenze di settore, per l’aggiornamento professionale e il confronto tecnico. E poi, basta.
Non ci sono creativi fighi e creativi di serie B. O lo sei, o non lo sei.
Il cambiamento che vi propongo è di mentalità e di visione.
Siamo e siete un’unica entità, qualunque cosa facciate: creativi per pubblicità e eventi, copy, art, graphic & industrial designer, visualizer, web. Ma anche artisti, autori, stilisti, scenografi, light designer, montatori, sceneggiatori, story editor, coreografi, registi, fotografi, progettisti, blogger, compositori, video maker, illustratori, costumisti, direttori artistici, curatori, artigiani di ricerca, traduttori, ghost writer… Nelle grandi città, come in provincia, dove maggiori sono le difficoltà.
Occorre spostare il livello di percezione/visibilità. Piantarla di fare gli individualisti. Divenire massa critica, movimento di opinione, influencer. Smettere di pensare all’orticello per acquisire quella che il buon Pasolini chiamava “coscienza di classe”.
Se il mondo non ci considera, usiamo le metodologie che il mondo comprende.
• Diventiamo lobby
• Impostiamo una rivendicazione sindacale (sì, avete letto bene)
• E quindi, diveniamo Gruppo di Pressione.
Anche in un momento di crisi, che potrebbe far sembrare irrealizzabili e utopiche queste istanze. Perché è quando si è in curva che occorre spingere sull’acceleratore.
Primo passo, renderci visibili, sollevando il problema. Al pari di quanto hanno fatto pochi anni fa i nostri colleghi sceneggiatori americani.
Blocchiamo il giocattolo.
Occupiamo la rete. Facciamoci vedere. Anche nelle strade. Senza sentirci obbligati a dover, per forza, fare manifestazioni fighe e creative. Poi, diveniamo piattaforma.
Cosa chiedere? Di ascoltarci. Di avere, in questo paese, un ruolo consultivo e decisionale. Ma anche ciò che hanno ottenuto tante altre categorie che, nella storia, prima di noi, hanno affermato in maniera organica i propri diritti:
1 – Tutela dei più giovani, con contratti a progetto e stipendi che assomigliano al conto di un ristorante. Regolazione del sistema stage e incentivi per chi assume. Finanziamenti o prestito d’onore per attrezzature e alta formazione
2 – Garanzia di tempi e modalità di pagamento per professionisti esterni e free lance. Con possibilità di accedere in maniera diretta a un collegio arbitrale per la risoluzione di problematiche professionali
3 – Istituzione di un Fondo di Solidarietà, pagato contestualmente alla prestazione d’opera, o inserito direttamente nel contratto. Destinato ad aiutare chi si trova a vivere momenti di difficoltà, per maternità, problemi di salute, disoccupazione. Con tassi agevolati per mutui e fidi
4 – Diritto d’autore per nuove categorie o forme espressive, per ridurre una disparità di trattamento non più giustificabile. Anche alla luce della recente sentenza Bertotti contro Fiat.
5 – Adeguamento legislativo del concetto di “idea”, oggi del tutto privo di rilevanza e tutela giuridica.
6 – Nel caso di partita IVA, iscrizione in categoria separata, con imposta calcolata al 75%, come avviene nell’ambito della cessione dei diritti. O inserimento delle categorie nella gestione Enpals, inserendo il concetto del “collocamento”
7- Facilities per l’aggiornamento professionale, per il consumo di beni culturali e soggiorni all’estero, elementi ala base del nostro lavoro
Diritti, si badi bene, che non devono essere appannaggio del soggetto singolo, ma anche di aziende e studi professionali che pongono la creatività come core business. Questo non vuol dire, quindi, lotta tra poveri, in un momento di grave congiuntura, ma condivisione di opportunità:
1 – Regolazione del sistema gare e riconoscimento della “creatività” all’interno del formulari di gara
2 – Diritto a poter scaricare le spese effettuate dalle aziende per ricerca, sperimentazione, nuove tecnologie. E incentivi per stage, apprendistato, assunzioni, contratti nell’area creativa
3 – Riduzione fiscali e incentivi in caso di start-up, con particolare attenzione nei confronti di under 30, factory, realtà collettive, in un contesto che valorizzi 3 assi portanti: creatività, ricerca tecnologica, arti
4 – Attivazione di ammortizzatori anche per quelle aziende che non raggiungono i minimali previsti per accedere a cassa integrazione o mobilità
Ho finito. E, detto tra noi, non avrei mai pensato di dover scrivere un giorno un testo simile a un vecchio volantino sindacale o a una predica mormonica. Ma così è. Con la netta sensazione che il social, pensato per unire teste e mondi, possa servire a qualcosa di più che postare una canzone.
In questo percorso illuminante il dialogo che gli sceneggiatori di un piccolo film “Generazione 1000 euro” ha messo in bocca a due amici, perennemente stagisti. “Questa è l’unica epoca in cui i figli stanno peggio dei padri….” è il commento di Matteo quando apprende che un suo coetaneo disoccupato lascia Milano per tornare dai genitori: “E qual è la nostra risposta? Mangiare Sushi.”
E a me, il sushi, non basta più”.
Alfredo Accatino
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Jennifer, la 500 e gli USA
Avete mai visto uno spot Fiat americano? Io mai, sino ad ora. Vi posto il primo spot per la 500 targata USA con la super testimonial Jennifer Lopez.
Che dire? Se non che palle?
Per altro del tutto scopiazzato da vincitore dell Emmy targato mamma Chrysler.
Che dire? Se non che palle?
Per altro del tutto scopiazzato da vincitore dell Emmy targato mamma Chrysler.
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venerdì 21 ottobre 2011
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